I 4 Errori più Comuni quando si Posiziona il proprio Brand

I 4 Errori più Comuni quando si Posiziona il proprio Brand

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Il Posizionamento del Brand sul mercato è un’attività ad oggi fondamentale per il successo di un’azienda, necessaria per emergere dalla standardizzazione di prodotti/servizi e comunicazione tipica al giorno d’oggi.

Sarai d’accordo con me, infatti, che è impossibile per un consumatore conoscere tutti i Brand presenti sul mercato. E così il consumatore, per ogni specifico prodotto/servizio, ne riconosce solo alcuni sulla base della c.d. Piramide di Aaker.

In sintesi, se 300 aziende producono pasta, il consumatore ne conoscerà grossolanamente 20 e ne sceglierà al massimo 2,3 come brand di riferimenti per i propri acquisti. Posizionarsi sul mercato significa entrare a far parte di quella cerchia ristretta!

Dal pensarlo al farlo correttamente, però, ce ne passa e non esistono regole di successo assoluto da poter rispettare, ma solo consigli e soprattutto metodi da poter adattare alla propria realtà.

Oggi, con l’intento di fornire un articolo molto concreto, ti elencherò i 4 errori più comuni nell’attività di posizionamento

1) Imitare brand di successo

Il primo errore per eccellenza è fare qualcosa perchè “Tizio l’ha fatto e ha avuto successo“. Il risultato è 9 volte su 10 drammatico.

Spiego e smonto con due motivazioni, immediatamente, la tesi per la quale copiare abbia senso.

Quando tu copi un’altra azienda, non catturi tutto ciò che fa, ma solamente gli aspetti che tu consideri efficaci e vincenti. Questo significa che non stai facendo Marketing, ma solo compiendo azioni senza un’idea strategica dietro e che, sicuramente, non ti porterà risultati.

Osservare e comprendere ciò che fanno gli altri è un conto (ed è necessario), copiare passivamente è un altro. Non funziona mai.

Il primo motivo è l’incompletezza dell’emulazione – copi solo ciò che consideri valido -, il secondo è che tu non sei un’altra azienda, perciò non puoi comunicare nella stessa maniera con gli stessi identici risultati.

2) Trascurare la tua identità

Cavalcare trend di successo non è sinonimo di posizionamento corretto. Questo perchè quando fingi non puoi mai riuscire a rendere al massimo, soprattutto in un contesto dove la comunicazione istituzionale non funziona più.

In maniera molto semplice: nel mondo del vino comincia ad assumere rilevanza la produzione “bio”? Tu decidi di posizionarti come “l’azienda più attenta alla produzione bio” senza esserlo realmente.

Se il tuo impianto è inquinante o non è la tua competenza principale, evita. Se non produci bio, se non credi in questa tipologia di produzione tutti se ne accorgeranno. Per cavalcare realmente un trend devi avere affinità, altrimenti meglio proporsi come l’alternativa migliore.

Non ha alcun senso mentire. Questo era un esempio forte, ma sufficiente per farti comprendere di cosa parlo. Posizionati per quella che è la tua identità, non per ciò che va di moda adesso.

Altrimenti creerai una discrepanza tra il tuo modo di lavorare e le aspettative del consumatore che, prima o poi, ti danneggerà.

3) Cominciare dagli Strumenti Operativi

Usare tecnicamente bene gli strumenti operativi non è sufficiente per garantire il posizionamento più efficace per il Brand.

La dinamica tipica è la seguente: l’azienda che affida all’agenzia di comunicazione la creazione di sito e gestione dei canali, l’agenzia che si mette subito al lavoro.

Problema diffusissimo nel mondo del Marketing, genera insoddisfazione sugli investimenti perchè influisce negativamente su una serie di aspetti, compreso il Posizionamento del Brand.

Ignorare la storia dell’azienda, il modo di lavorare delle persone, i punti di forza e debolezza impediscono di ottimizzare i risultati.

Impensabile, infatti, di agire direttamente senza una corretta analisi strategica a priori.

4) Posizionarti per Qualità o Prezzo

Se i precedenti tre errori si possono considerare di natura strategica, quest’ultimo è il più comune e nasce da una tendenza propria della comunicazione di un trentennio fa. Si tratta dell’errore più comune: posizionarsi come i migliori sul mercato, che sia per qualità o come prezzi più bassi.

È il posizionamento più inefficace che esista. Gli attributi “Qualità” e “Prezzo“, purtroppo, non sono oggettivi.

Il consumatore difficilmente ha le competenze per stabilire oggettivamente quale sia, tra un certo numero di prodotti, il migliore per caratteristiche tecniche. “Il migliore per qualità” non significa nulla, al massimo che hai prezzi alti.

Già, perché qualità e prezzo viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda. Una bottiglia di vino costa 50 euro? Il prezzo è altino, mi aspetto che sia di buona qualità.

Prezzo elevato : Qualità elevata = Prezzo basso : Qualità bassa

Ragiona bene, perciò, se ti conviene proporti come l’azienda con i prezzi più bassi di tutti (differente il discorso sulle promozioni commerciali).

Questo discorso vale similarmente nel mondo del B2B. La qualità oggettiva la si può decretare solo utilizzando il prodotto/servizio (e spesso nemmeno così) e i prezzi più bassi hanno valore se realmente sono quelli più bassi di mercato.

Insomma, questi sono i 4 errori più comuni. Ne hai già visti altri?

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