Google Analytics è illegale? Cosa succede al tuo sito ora?

Panico, panico ovunque per la notizia recente che, a seguito di un provvedimento del Garante, Google Analytics sia divenuto illegale in Italia.

Dopo la rivoluzione riguardo cookies e privacy policy, dunque, c’è un altro intervento del Garante della Privacy che stavolta riguarda Google Analytics che è presente, più o meno, sul 90% dei siti web italiani.

Oggi provo a fare chiarezza e magari a placare il terrore dei titolari di siti web.

Se, innanzitutto, hai un sito web non realizzato da te in prima persona, rivolgiti ai tuoi fornitori per chiedere esplicitamente se Google Analytics sia collegato o meno sul tuo sito web. La risposta, probabilmente, e non stupirtene, sarà positiva.

Nell’articolo spiego cos’è Google Analytics, perché sia utile, come capire se sia presente sul tuo sito, cosa cambia oggi, nel luglio 2022, con il provvedimento del Garante e le soluzioni possibili.

Cos’è Google Analytics

Google Analytics è uno strumento di analisi delle visite, svolte dagli utenti, presso il tuo sito web.

Come anticipato, spesso i titolari delle aziende non sono a conoscenza di avere Google Analytics sul proprio sito e rimangono piuttosto sorpresi quando lo scoprono.

Puoi stare tranquillo, la tua agenzia di riferimento non ha provato a truffarti!

La verità è che non c’è nulla di male, anzi; quando il tuo fornitore collega Google Analytics al tuo sito web, l’obiettivo è di comprendere, in maniera estremamente dettagliata, ciò che accade sul tuo stesso sito.

Per esempio, puoi scoprire quante persone visitano quotidianamente il tuo sito web, da dove geograficamente o da che dispositivo (smartphone o mobile), le pagine più visitate, la durata media delle visite o ancora se il tuo sito web sia posizionato in maniera corretta, analizzando il bounce rate, cioè la frequenza di rimbalzo dei visitatori (la percentuale, sul totale dei visitatori, di utenti che abbandona il sito non appena entrato).

Tantissime funzionalità, enormi potenzialità.

L’importante è che sia passato il concetto: Google Analytics consente di valutare l’andamento delle attività che riguardano il tuo sito web.  

Google Analytics ci fornisce i dati dei visitatori?

La domanda che mi viene posta più spesso dai Clienti, riguardo Google Analytics, è se sia possibile rintracciare i visitatori.

Ci rimango male quando deludo le domande speranzose a riguardo, ma la risposta è negativa.

Se è vero che il problema legale di Google Analytics è connesso proprio ai dati raccolti, dell’utente che visita, il titolare del sito non ha mai la possibilità di accedere ai dati sensibili degli utenti.

Quindi, tecnicamente, noi che impieghiamo Google Analytics lo facciamo unicamente a fine statistico, perché i dati raccolti dalla piattaforma vengono convertiti in numeri e riportati sull’interfaccia dello strumento stesso.

Ricordo, quando ero alle mie prime esperienze, che l’unica soluzione che trovai per scoprire chi ci visitasse, fu leggere, nel report, il nome della rete internet dalla quale ci visitavano: spesso le aziende intitolavano la rete aziendale a proprio nome.

Chiusa questa parentesi, il rapporto che abbiamo in termini operativi con Google Analytics si limita al monitoraggio.

Perché Google Analytics diventa illegale?

Un bel giorno tutto cambia. Google Analytics diventa illegale nel momento in cui i dati che raccoglie sono trasferiti negli USA. Prova a seguirmi, cerco di non essere troppo noioso.

Negli USA c’è una regola specifica che riguarda i fornitori di servizi statunitensi che devono, obbligatoriamente per legge, concedere alle agenzie pubbliche nazionali gli accessi ai dati che raccolgono. Google, compagnia statunitense, deve ovviamente attenersi a questo principio.

Quindi cosa accade nella realtà pratica?

Gli USA hanno accesso ai dati sensibili dei cittadini europei, di per sé illegale anche per le agenzie pubbliche europee, immagina per quelle extra-europee. Dunque, l’EDPS (Garante Europeo Protezione Dati) dichiara illegale Google Analytics in Europa, e i provvedimenti dilagano a partire da Francia e Austria.

Questa decisione è un po’ il seguito del percorso che ha coinvolto privacy shield prima e cookies e privacy policy poi.

In sostanza, a noi poveri titolari di siti web cosa cambia? Quali colpe abbiamo?

Norme ancora non ce ne sono, perché il rapporto Europa – USA, su un possibile compromesso dei dati, è ancora in corso di evoluzione.

Google Analytics illegale in Italia: il primo provvedimento

Dall’EDPSE il passaggio è stato breve. In Italia, ad oggi, abbiamo un unico provvedimento del Garante della Privacy, nei confronti di Caffeina Media srl.

A seguito di una segnalazione del 2020 da parte di un utente, il Garante ha confermato che i dati raccolti dal sito in questione siano stati trasferiti negli USA.

Questo primo caso madre è fondamentalmente un monito del Garante, rivolto ai vari gestori di siti, sull’attenzione sempre crescente della privacy degli utenti del web.

Per rasserenarti, perché immagino la tua attuale dose di ansia se sei titolare di un sito web, non c’è stata una sanzione ma solo un ammonimento per una messa in norma entro 90 giorni, tema sul quale ci sposteremo a breve.

Il panico da Google Analytics: occhio alle truffe

L’incertezza dello scenario, e la scarsa conoscenza in materia, ha scatenato il panico, dal lato dei titolari dei gestori di siti web, e dall’altro le cattive intenzioni di soggetti attenti alla vicenda.

Una di queste truffe è portata avanti da un tale Federico Leva che, con una mail piuttosto pesante, richiede la rimozione dei suoi dati dal sito web, pena il rivolgersi alle autorità competenti. Ti consiglio di leggere questo articolo sul tema della truffa per Google Analytics che è piuttosto esplicativo a riguardo.

Per la cronaca, è arrivata anche ad un mio Cliente.

Non farti prendere dall’ansia! In questo momento non ci sono certezze, né su risoluzioni né su sanzioni che non arriveranno, se non preceduti da un ammonimento, per cui nessun rischio.

Come risolvere il problema di Google Analytics illegale

Arriviamo, finalmente, al punto risolutivo. Sei ancora connesso? O sei arrivato direttamente dal sommario in alto?

Non è importante, ora posso rispondere ai tuoi dubbi e preoccupazione. Ma la risposta non ti piacerà: oggi non c’è soluzione chiara perché il problema non è ancora regolamentato in maniera chiara.

Il confronto e dialogo, sul tema, tra Europa e USA continua fittamente, per cui è difficile pensare a provvedimenti gravi. Ti rassicuro, pertanto, che ad oggi riceveresti solamente un ammonimento e un invito a gestire correttamente i dati degli utenti che ti visitano.

Tradotto, nel peggiore dei casi, rimuovi Google Analytics e sei al sicuro. Io, per esempio, l’ho rimosso dal mio sito, ma non voglio che tu prenda una decisione affrettata.

Analizziamo gli scenari possibili.

Rimuovere Google Analytics

Uno scenario di soluzione, semplice e immediato, è la rimozione di Google Analytics dal tuo sito web. È il metodo migliore per evitare alcun tipo di problematica, ma ha i suoi lati negativi.

Prendo me come esempio. Io ho rimosso Google Analytics. Se l’ho fatto è perché, per la mia attività, il sito web non è rilevante ma è una vetrina di riferimento, lavoro in altra maniera.

Ciò significa che, non investendo in advertising e non avendo necessità di SEO, non ho particolare interesse nel tracciare ciò che accade sul mio sito.

Questa soluzione è la più sicura, chiaramente, risolve il problema alla radice eliminandolo. Niente più dati, niente più problemi di gestione.

Di contro, per chi gestisce attività di comunicazione e pubblicità online legate al sito, eliminare Google Analytics significa avere l’impossibilità di conoscere l’andamento delle proprie attività.

Potresti scegliere una via di mezzo, cioè eliminare Google Analytics e cercare strumenti di monitoraggio alternativi, difficilmente così efficaci, ma meglio di niente.

Installare GA4

Secondo scenario di soluzione, che sembra ad oggi il più efficace, è quello di GA4, acronimo roboante per la nuova versione di Google Analytics.

La differenza con le versioni precedenti è che è possibile anonimizzare gli IP che vengono raccolti. Non è chiaro se sia la svolta o meno, ma è consigliabile passare a questa versione, se possibile.

Sicuramente, ci saranno sviluppi nei prossimi mesi.

Scegliere un altro fornitore

Terzo scenario, altrettanto gettonato, è quello di abbandonare il sistema di Google Analytics e affidarsi a nuovi fornitori che saltano fuori come funghi, d’altronde è un’occasione unica.

Difficilmente troverai sistemi con il grado di precisione di Google Analytics, ma delle alternative ci sono. 

Al momento posso consigliarti una manciata di nomi, ma sta a te scegliere il più adatto a te: Matomo, Fathom, Piwik Pro, GoSquared.

Non fare niente

E infine, il dolce far nulla. Aspettare istruzioni più chiare.

Certo, il consiglio è di rimanere con un orecchio sempre sporto sulla questione, perché potrebbe cambiare improvvisamente, come ultimamente sta accadendo sempre di più.

Insomma, tanto baccano e poca sostanza. La situazione è in fermento e non è chiara, per cui il vero grande consiglio è di non farsi prendere dal panico e rimanere connessi.

Questo articolo sarà aggiornato se usciranno delle novità.   

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